Saturday, August 28, 2004

Malcesine 28 ago 2004

Dopo avere letto l’annuncio surfistico matrimoniale del Bonny (Peler parcheggio malcesine: Vito grigio, vetri scuri, adesivo ISW, "alto, moro, bella presenza, conoscerebbe donna trentenne mentalmente munita, ricca, possibilmente a batterie ricaricabili, scopo sincera relazione".) ho pensato che questa fosse l’occasione giusta per maritarmi e per iniziare a fare windsurf. Detto fatto sabato nel primo pomeriggio mi presento a Malcesine alla ricerca del Mercedes Vito e soprattutto alla ricerca di un ragazzo alto e moro. Alto si fa per dire, sara’ giusto 3cm piu’ alto di me, moro non so… magari sotto la boccia pelata c’e’ pure un foltissimo cuoio capelluto moro ma è una cosa che non mi è dato sapere. L’atmosfera è satura di neoprene: il bolognese ha trascorso una notte nel camioncino in compagnia delle sue tavole e delle sue vele, ha surfato col peler del mattino e ovviamente non aveva a disposizione una doccia. E a me tocca sorbirmi tutto quell’aroma di ascella neoprenata senza nemmeno farglielo pesare che mi deve insegnare windsurf. Pero’ dopo magari glielo dico... per il suo bene mica per altro... Gli butto li’ un: "dai insegnami!" e lui: "ok ma tieni conto che c’e’ troppo vento, ho la tavola da 105 litri, la vela da 5m (erano 5??) cadrai, non ti divertirai, sara’ una sofferenza" Scruto il lago increspato dal vento e mi passa la voglia. Dico magari dopo, si magari dopo, l’estate prossima, non c’e’ fretta che non ho voglia di soffrire io. Passa mezz’oretta e il bolognese ci riprova: "dai ora esci" no io non posso ho mal di testa, ho le mie cose, ho anche un principio di bronchite, sento il catarro nelle vie respiratorie, non mi pare il caso no davvero no grazie un’altra volta magari. Evidentemente gli deve essere entrato un po’ di neoprene nelle orecchie e le deve avere intoppate per benino perche’ proprio non mi vuole dare retta e inizia a scaricare le vele e la tavola e il boma e il piedino e la prolunga. E io sono bravissima che mi ricordo ancora di quanti pezzi è fatto un rig (o come direbbe Tony Randine R.I.G.). e come si cazza il basso? Ah cosi’ fammi provare, faccio io, ma quanto è duro, spetta un momento, ecco bravo bonny fai tu bonny cazza bene tutto. Un RDM? Uh interessante. Di carbonio? Uh interessantissimo. E se lo rompo? E se rompo la vela? E se rompo la tavola? Sto rompendo? Ok la smetto. Mettiti il costume mi dice. Ma che costume e costume? Che se qui casco mi salta fuori tutto, prestami la mutina. Bellissima, mi sta proprio bene. Sembro Diabolik in calzoncini corti. Ci posso fare dentro anche la pipi’? Bha’ io non glielo dico ma la faccio lo stesso che è mezz’ora che mi scappa. Lezioncina teorica, vento-spalle-vela, tiro su la vela facendo contrappeso col mio peso, incrocio le mani prendo il boma, e il resto lo impariamo la prossima volta. Ok facile. Una vera cavolata direi. Ok vado eh Bonny! Tu guardami e poi dimmi cosa fare una volta preso in mano il boma. Salto sulla tavola che è al limite dell’affondamento. Ma teoricamente una tavola da 105 litri non puo’ sorreggere una persona da 105kg? Va bene che ho mangiato come una mucca ste vacanze e non ho ancora osato pesarmi, pero’ 105 no dai! Vabbe’, mi metto in piedi sulla tavola e non ho capito come mi ritrovo sott’acqua con almeno 2 litri di eau de Garda Lac nel naso. E mi sono presa pure una bella botta a un piede su un sasso. E ricordo le parole di Bonny prima di entrare in acqua: "Vuoi le scarpette?" no no ma che scarpette? A cosa servono le scarpette??? Ci riprovo. Bonny mi tiene la tavola e io salgo e ricasco. E io non mi sento piu’ Diabolik ma il Gabibbo. E ancora. E ancora. Su e giu’ e su e giu’ e la gente in spiaggia inizia a sbellicarsi. Cosa ridete? Questo è free style e in quanto free posso fare quello che voglio. Mi sorge un dubbio: Bonny mi sta sabotando. Gli chiedo di lasciare la tavola e infatti senza la sua preziosa assistenza riesco a salire. E riesco pure a prendere la cimetta. Casco una ventina di volte. Forse di piu’, non lo so. Ero sempre in acqua. Ne ho bevuta talmente tanta che il livello del lago si deve essere abbassato di almeno 20cm. Alla fine pero’ ce la faccio a prendere questo maledetto boma, forse riesco anche a muovermi per 1 metro. Poi ovviamente precipito in acqua per la milionesima volta. Sono stanca, ho le sbucciature sugli stinchi e sui gomiti che bruciano. Nuoto verso riva. Bonny guarda la sua attrezzatura e dice: "brava, hai anche caricato la tavola sul boma per fare meno fatica" ehm veramente io non ho fatto niente, si è incasinato tutto quando sono caduta e io non ho la piu’ pallida idea di come si carichi una tavola su un boma, ma lasciamogli credere quello che vuol credere che disilludere le persone non è bello. Mentre riportiamo l’attrezzatura al furgone butto li’ un adesso dovro’ provare il kite. E Bonny dice la cosa piu’ bella che avrebbe potuto dire: "sei troppo brava per il kite, e poi tu hai il carattere e l’ostinazione del windsurfista" e io ho iniziato a camminare a 1 metro dal suolo. E ora sono qui in ufficio, che mi fanno davvero male i gomiti e non so come appoggiarmi alla scrivania per scrivere, e penso a quando sara’ la prossima volta che potro’ provare a prendere quel maledetto boma tra le mani e la prossima volta non faro’ solo 1 metro ma 5 metri e la volta dopo ancora saranno 10m e alla fine il mio freestyle forse diventera’ un po’ meno free e un po’ piu’ style.