Saturday, September 10, 2005

Centomiglia 2005

Finisce il Gorla, e con il Gorla finisce anche la mia voglia di fare regate lunghe. Viva i bastoni, viva i match race! Che gusto c’e’ a piazzare le chiappe su uno strozzascotte, tenercele fino a che lo strozzatore diventa parte integrante della mia cellulite, per poi fare 8 ore di bolina che quando arrivi a Torbole il peler cala e arriva l’ora? Ditemi che divertimento c’e’ per un prodiere? Col cavolo che faccio la centomiglia. Basta. Non mi interessa. L’anno scorso avevamo detto “regata di merda! Basta, non la facciamo più!”. E siamo andati avanti a dirlo per tutto l’anno. I miei armatori sono stati coerenti, io invece stupida banderuola ho finito con l’imbarcarmi come volantista sul dolphin con Lorenza.Solita sveglia all’albra che stavolta e’ talmente alba che ci sono ancora le stelle e del sole non c’e’ nemmeno l’ombra. Ma il sole non ha ombra. Mai. O si? Boh non importa. Fatto sta che alle 4.30 io e il popolo dei discotecari ci ritroviamo sulla A4. Io vado al lago. Loro tornano dal Plastic.Alle 6.30 sono a Bogliaco a prendermi un caffe’ e a guardare il mio lago splendido, tragicamente piatto. Non c’e’ peler. Regata di merda, perche’ sono venuta? Senza peler non finiremo mai.Al porticciolo ad armare la barca con Lorenza e il resto dell’equipaggio che solo a guardarli in faccia mi sono simpatici. E intanto la gru mette in acqua Principessa e Clandesteam. I classe libera sono splendidi. Li guardo sempre a bocca aperta, meravigliata dalla loro bellezza. Il via è alle 8.30, ora ufficiale del televideo rai. Di vento non se ne parla. Traditore di un peler, questo non dovevi farlo. Tradirci in questo modo quando piu’ abbiamo bisogno di te….Al passaggio del motoscafo-cancello partiamo. Non benissimo.Dopo 5 minuti di una regata che durera’ 21 ore Pippo ha gia’ fame. Ha fatto una cambusa che basterebbe per una traversata atlantica. Si domanda se mangiare una brioche al cioccolato, delle caramelle, delle patatine o altro. Sceglie una brioche. E dopo mezz’ora un panino.Non siamo messi male. L’aria e’ veramente poca, i primi non si sono allontanati troppo. Siamo tra i 5. Sulla sponda veronese si vede un libera. Ma come ha fatto ad arrivare la’? da dove e’ passato? Vediamo… principessa e clandesteam sono qui nella semicippa insieme a noi, chi e’ sulla veronese allora? Piu’ tardi scopriremo che e’ quel mito del Grifo che zitto zitto vecchio vecchio sta a vedere che li frega tutti!Arriviamo a Campione del Garda attorno a mezzogiorno. Settimana scorsa ci avevamo messo 2 ore in meno ad arrivare qui. Se il Gorla 2003 passera’ alla storia per le raffiche a 66 nodi, la cento 2005 verra’ ricordata per le raffiche a 0,6 nodi.Attraversiamo il lago e andiamo sulla veronese. Siamo quasi alla boa di Torbole e il vento gira. Diamo spi e passiamo la boa quinti tra i dolphin.Ci dirigiamo verso la boa di Assenza e i ragazzi impongono a Lorenza di stare sottocosta. Prendono il binocolo e guardano le tedesche in topless in spiaggia.Siamo ancora abbastanza freschi e la regata prosegue allegramente fino alla boa di Gargnano. E a Gargnano inizia la tragedia. Dire zero vento e’ una esagerazione. Quasi quasi ci muoviamo in retro. Tutto il vantaggio guadagnato sugli altri si azzera tra la boa di Gargnano e quella di Bogliaco. Siamo li’, in 300 deficienti, a ciondolare sull’acqua. Pippo vuole allertare la protezione civile per farci portare delle pizze. Nessuno ascolta il nostro appello. E rimaniamo per 2 ore incastrati tra quelle 2 maledette boe. Regata di merda, giuro che non la faccio piu’. Le proviamo tutte. Tira su spi, tira giu’ spi, ritiralo su, ritiralo giu’. Non so come e non so perche’ ma alla fine ci riusciamo a togliere da quella palude. E via a tutta velocita’ (3 nodi a dir tanto) verso la boa di Torri. Arriviamo a Torri che inizia a fare buio. Incrociamo Principessa che risale da Desenzano per andare all’arrivo. Se Principessa e’ ancora qui significa che la regata terminera’ domani mattina. Accendiamo le luci e navighiamo sotto spi in un canale di vento che ci porta verso la boa di Desenzano. A un paio di miglia da Desenzano cala tutto. La barca e’ rivettata sull’acqua. Non ci si muove nemmeno a piangere. Ricordo l’invocazione del mio armatore lo scorso anno:”ciurma, spegnete le luci e armate gli scalmi!”. Non sarebbe una brutta idea, ma San Felice del Benaco ascolta le nostre invocazioni e ci porta non so come in boa. Siamo soli solissimi. Non so cosa significhi. Siamo primi o siamo ultimi? Non si vede nessuno attorno a noi. Solo un asso. Nessun’altra barca. E’ difficile senza alcun riferimento. Siamo soli al buio. Siamo stanchi morti e iniziamo a non capire piu’ niente. Vabbe’ che io non capivo niente neppure prima. Lorenza e’ distrutta ed e’ sull’orlo dello svenimento. Sono le 3 di mattina ed e’ stata al timone per 19 ore di fila. Cede il timone a Pippo e va a riposare. Navighiamo veramente alla cieca.Alle 5.15 tagliamo il traguardo ottavi. Non so dire cosa e come sia successo, ma ci hanno detto che eravamo terzi a Desenzano. Abbiamo sbagliato a stare in mezzo al lago e non andare sottocosta, ma non avendo alcun riferimento non sapevamo proprio dove sbattere la prua.Ma chi se ne frega, ho solo sonno!Vado a dormire col pensiero che questa adorabile regata di merda mi freghera’ anche l’anno prossimo!