Wednesday, October 13, 2004

Barcolana 2004


C’è una regata, là dove finisce il Mare Adriatico,che riempie il mio cuore di gioia.
È una regata di poche miglia, ma per goderne appieno occorre gustarsela lentamente, dal giovedì sera al lunedì sera, perche’ a noi la Barcolana piace viverla tutta, assaporarne il prima, il durante e il dopo. Le emozioni che ti dà rimangono a lungo impresse nell’anima, perche’ la Barcolana e’ tante cose e la cosa meno importante e’ la regata stessa.
La Barcolana e’ la moltitudine di persone che condividono il tuo stesso amore per il mare e la vela, sono gli amici vecchi e gli amici nuovi. La Barcolana e’ dormire in 2 in un loculo di 2 metri quadri e scoprire una sera che il tuo loculo e’ stato utilizzato come ripostiglio per cuscini, sacca del gennaker, pentolone, mezzo marinaio, salami e caciotte.
La Barcolana e’ farsela addosso perche’ la tessera magnetica del gabinetto del Marina di San Giusto non la trovi quando piu’ ti serve.
La Barcolana e’ un pentolone di 3 kg di fagioli andati a male che saturano l’atmosfera di un odore nauseabondo che se non andavano a male e li mangiavamo pero’ l’atmosfera era sicuramente peggio. Soprattutto nel loculo.
La Barcolana e’ non riuscire a ottenere 10 cubetti di ghiaccio perche’ il barista del Marina ha messo i nostri sacchettini nel frigorifero e non nel freezer.
La Barcolana e’ farti prendere da un attacco di ridarola cosi’ forte da farti venire il mal di testa.
La Barcolana e’ seguire la scia di feromoni lasciati dietro dal pelatone di Alfa Romeo (Carlo Castellano n.d.r.).
La Barcolana e’ trovarti a pochi centimetri da miti della vela come Bressani e Benussi, che chiacchierano amabilmente con delle vecchiette e che se a loro piace cosi’ e’ solo questione di tempo e aspetto anche io di avvizzirmi e poi sarete miei.
La Barcolana e’ volere fare l’ormeggiatrice da grande.
La Barcolana e’ mangiare le acciughe alle 8 del mattino che siamo ancora in porto ma si sa mai che mi sento male.
La Barcolana e’ impasticcarsi di Xamamina.
La Barcolana e’ scoprire un nuovo ruolo in barca: la bottonista.
La Barcolana sono tre ragazzi su una vasca da bagno e sono 20 energumeni su Alfa Romeo.
La Barcolana e’ un cambusiere dell’alcolisti anonimi che per 4 giorni ha comprato 10 litri di vino e una bottiglietta da mezzo litro d’acqua a testa.
La Barcolana sono i fuochi d’artificio con tanti petaretti visti dalle Rive in compagnia di 10mila persone.
La Barcolana sono gli incroci in regata senza nemmeno urlare acqua che tanto non ha importanza arrivare 801 o 802.
La Barcolana e’ il briefing in pozzetto, il discorso del Presidente: siamo qui per divertirci, mi consenta.
La Barcolana e’ scroccare un dolcetto alle mandorle alla barca di fianco.
La Barcolana e’ quella tua maglietta (dell’AIDO) fina tanto stretta al punto che mi immaginavo tutto.
La Barcolana e’ perdere il pennarello indelebile.
La Barcolana e’ litigare per un ormeggio.
La Barcolana e’ domandarsi se i camini sulle terrazze di shining siano dei braccioli per i signori in falchetta.
La Barcolana e’ morto un parabordo se ne fa un altro.
La Barcolana e’ camminare per Trieste deserta la domenica sera e non trovare un bar aperto che i triestini ne hanno le scatole piene di noi turisti.
La Barcolana e’ farsi viziare da due ragazzi che cucinano per te.
La Barcolana e’ trovare un buco in Piazza Unita’d’Italia per ascoltare il concerto per poi capire che a te quel concerto li’ non piace mica.
La Barcolana e’ un ragazzino che sale sulla tua barca e ti finisce la Nutella.
La Barcolana e’ sentire parlare in veneziano e non capire le battute in quello strano idioma ma ridere lo stesso.
La Barcolana e’ tirare su la calza del gennaker nel momento sbagliato.
La Barcolana e’ potere contare ogni anno sui miei putei.
La Barcolana e’ piangere alla stazione di Mestre con la mia sacca sulle spalle perche’ anche quest’anno e’finita.
Mi avete fatto passare dei giorni splendidi.
Vi voglio bene