Wednesday, May 30, 2007

Artu' e Olivia

Artu’ e Olivia nacquero in una notte buia e tempestosa. Vivevano felici con mamma gatta e con i fratellini quando un orco feroce li strappo’ dalle zampine materne e li gettò insieme ad un fratellino nel canile di Monza. Al canile erano spaventati perche’, anche se c’erano delle persone simpatiche che si prendevano cura di loro, c’erano un sacco di cagnacci che abbaiavano tutto il giorno disperati. E questi guaiti e latrati erano veramente impressionanti.
I giorni passavano e i micetti crescevano. Improvvisamente Artu’ e Olivia si ammalarono di una malattia misteriosa che colpi’ i loro occhietti. La malattia peggiorava di giorno in giorno e le cure dei veterinari del canile, per quanto amorevoli, non furono sufficienti a salvare la vista ai poveri cucciolini. Il mondo di Olivia si oscuro’ totalmente e in modo irreversibile, Artu’ aveva promesso a mamma gatta di prendersi cura di Olivia per tutta la vita, quindi lottò contro la malattia e riusci’ a salvarsi un occhietto in modo da potere essere il gatto guida della sorellina cieca.
Ogni tanto al canile venivano delle persone, guardavano nelle gabbie e liberavano qualche loro compagno di prigionia. Artu’ e Olivia non venivano mai liberati. Nessuno voleva dei gattini ciechi. Un bel giorno d’autunno arrivo’ una signora e vide i tre micetti. Decise di prendersi cura del fratellino di Artu’ e Olivia che non era stato colpito dalla malattia, ma i due micetti con un occhio solo (uno per tutti e due) rimasero li’ nella loro gabbietta tristi e addolorati per il distacco dal fratellino.
Olivia levo’ un miagolio triste triste: non ci vuole nessuno, rimarremo in prigione per sempre!
Artu’ le batte’ una zampa sulla spalla cercando di consolarla ma in fondo al cuore temeva che sarebbe capitato il peggio.
Improvvisamente Artu’ con il suo occhietto sano vide una fatina dai capelli biondi avvicinarsi alla loro gabbia. I poveri micetti si gettarono contro le sbarre miagolando per avere qualche carezza.
La fatina con la sua bacchetta magica provo’ ad aprire le sbarre della gabbia, ma non ci riusci’. Quelle sbarre erano state chiuse per troppo tempo. Allora con la sua bacchetta magica fece comparire un bel ragazzo muscoloso che l’aiuto’ ad aprire la gabbia e a liberare i piccoli.
Tutti e quattro salirono sulla scopa della fatina (che a volte era anche un po’ befana, quindi aveva sempre a portata di mano una scopa) e partirono a razzo per andare insieme in una nuova casa.
Da quel giorno vivono tutti insieme felici e contenti!

Olivia in braccio alla fatina Rossana













Artu'















tanta fame

2 comments:

Anonymous said...

Che bella storia :)
Salutoni
Sergio

Anonymous said...

Mi fai conoscere la fatina??
Quello che non sa mai dove sono le boe.