Monday, November 24, 2008

come si arma uno snipe con i lacci delle scarpe

Partiamo da casa che Gio ha un tarlo che lo tormenta: ho la sensazione di avere dimenticato qualche cosa.

Barca presa?
Si
Albero preso?
Si
Boma preso?
Si
Timone?
Si
Barra?
Si
Stick?
Si
Deriva?
Si
Randa?
Si
Genoa?
Si
Panini?
Si
Allora siamo a posto, abbiamo tutto.
Dopo 200m… HO DIMENTICATO GLI STIVALETTI!!!
Brake! Controllo stivaletti ok, ci sono.
Abbiamo tutto.
Ripartiamo e alla velocita’ warp di 80km/h (maledetto tutor) , dopo 2 ore e passa giungiamo a Desenzano facendo tappa dal Dario per recuperare un albero per Giro.
Arriviamo alla LNI di Desenzano e appena entriamo dal cancello, prima volta in vita nostra, gia’ ci piace. Pratone immenso e, malgrado il freschino, c’e’ attivita’. Ci sono dei 49ers, uno da Trieste addirittura, un catamarano, un laser, un vis, un moth e, re incontrastato tra tutti questi bolidi, Fricolo!!!

Ci accoglie Giro, che gia’ è simpatico, poi ho scoperto che è vegetariano e mi sta ancora piu’ simpatico.
La giornata è stupenda e da questa posizione si vede tutto il lago, sempre piu’ bello. D’inverno ci possono essere delle giornate che sono talmente belle che sembra di essere in un dipinto. Domenica è stata una di queste giornate.
Armiamo di fretta e furia l’albero. Talmente di fretta che una volta armato ci accorgiamo di avere dimenticato l’elastico che lega insieme le crocetta. Gio sfodera le sue qualita’ arboricole e si arrampica sul carrello stradale per togliere con difficolta’ l’elastico.
Su randa, boma, fiocco. Preparo il tangone.
Il peler gira ad ander e smaniamo per uscire.
Ora armiamo le scotte.
Le scotte.
Dove sono le scotte?
A casa, nel pollaio…

…e qui si vede la differenza tra me pippa e lui campione.
Io mi arrendo e mi rassegno a prendere una tazza di te’ coi biscotti, lui si incaponisce e cerca una soluzione.




Al mio terzo biscotto ha armato il fiocco con una cima lurida luriderrima che utilizziamo per legare la barca al carrello stradale.


Al mio quinto biscotto trova un’altra cima del 57 (57 si riferisce sia all’anno di fabbricazione sia al diametro) che puo’ utilizzare per la scotta randa. Smonta il cordino delle cinghie, lo ricicla per un rudimentale archetto, prende le stringhe delle scarpe e le utilizza per le cinghie.


Mentre sorseggio il mio te’ al calduccio del furgone si accorge che la scotta fiocco e’ troppo corta. Panico.
Io faccio una passeggiatina allo scivolo e guardo un moth che si divincola tra le alghe.

Intanto vedo Gio andare deciso verso un 49er, trafugarne la scotta gennaker e correre indietro felice (scopro poi che Gio aveva chiamato Giro ed era stato autorizzato a farlo, non è che di solito si mette a rubare attrezzatura alle altre barche!!!).
Manca poco al tramonto, ma siamo pronti!
Indossiamo le stagne e via. Uscita stupenda. I metri di scotta gennaker del 49er sono effettivamente un po’ troppi per un fiocco snipe, ma non fa niente.
Rientro appagata dall’uscita e ringrazio il cielo che il mio timoniere non sia un mangiabiscotti a ufo come me e che la sua testardaggine mi abbia regalato un pomeriggio cosi’.

1 comment:

Anonymous said...

Ecco cosa vuol dire aver la passione per qualcosa!
Ebbravo lo zio Giò! :-)

Ri